Federico Brook nasce a Buenos Aires nel 1933
Nel 1954 si laurea in Belle Arti all’Università di La Plata (Argentina).
Dal 1956 risiede a Roma dove, nel 1960, si diploma all’Accademia di Belle Arti con P. Fazzini e A. Monteleone.
Nel 1960 la Galleria del Babuino di Roma organizza la sua prima personale in Italia.
In occasione dell’esposizione Italia ’61 di Torino, realizza due grandi opere in terracotta, di otto metri, per il Palazzo del Lavoro progettato da Pier Luigi Nervi e allestisce una personale alla Galleria Tao di Spoleto per il Festival dei Due Mondi.
Brook viene invitato alla XXXI Biennale di Venezia del 1962 con cinque grandi sculture in pietra e metallo, Figure Spaziali, di cui una verrà acquistata da Palma Bucarelli per la raccolta della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Nel 1962 personali alla Galleria Numero di Firenze e di Prato presentate da Giulio Carlo Argan.
Nel 1963 esegue a Roma la fontana in pietra, Struttura latina, per un edificio privato alla Montagnola di Roma, lunga oltre cinque metri. Nello stesso anno alla IV Biennale di San Marino riceve la medaglia d’oro dei Capitani Reggenti.
La mostra personale alla Galleria il Torcoliere di Roma, a cura di Filiberto Menna, presenta in anteprima una fontana La Sapienza, che poi verrà realizzata l’anno seguente per San Marino, in pietra e bronzo, da sistemarsi nello spazio antistante la Scuola Unificata della Repubblica.
Sempre nel 1964 esegue un Totem in pietra e bronzo che sostiene la pensilina d’ingresso della clinica Villa Mafalda a Roma. Alla Galleria Goethe di Bolzano si tiene una sua personale.
Nel 1965 vince il concorso internazionale per la realizzazione del monumento alla Resistenza partigiana del Comune di Genazzano (Roma).
Nel 1966 scolpisce i rilievi del battistero della Chiesa di San Martino Papa a Roma, in pietra, vetro Dallas e alluminio.
Ancora nel 1966 ha realizzato la fontana in bronzo del patio interno, Macchina Spaziale, della nuova sede RAI in Viale Mazzini a Roma.
Sempre nel 1966 scolpisce il bassorilievo in pietra L’evoluzione dell’uomo per un edificio privato in via San Crescenziano a Roma.
Nel 1967 realizza un grande bassorilievo in pietra e vetro Dallas e la fontana Volo spaziale per il Residence Parco Tirrena del Casaletto di Roma.
Nel 1969 Maurizio Calvesi presenta la mostra personale di Brook allo Studio Farnese di Roma. Partecipa alla rassegna Visión 12 – Omaggio a Lucio Fontana all’Istituto Italo Latinoamericano di Roma, in cui 12 artisti sudamericani riflettono sulla lezione di Fontana. L’opera di Brook viene introdotta dal poeta Murilo Mendes. Nello stesso anno partecipa alla V Biennale d’Arte del Metallo di Gubbio con tre opere cinetiche.
Tra il 1969 e il 1970 realizza la Struttura spaziale S71/IMI, che consiste in una grande sfera mobile in acciaio polimetacrilato, inserita in una parete ricurva della nuova sede dell’Istituto Mobiliare Italiano (IMI) all’Eur di Roma.
Nel 1970 Brook espone alla Galleria Salga di Porto Ercole.
Nel 1970 scolpisce il murale in cemento e metallo smaltato, di oltre settanta metri quadri, per il complesso residenziale La Serpentara di Roma, dell’Impresa Ginobi.
Partecipa alla rassegna di Scultura Internazionale della XXXVI Biennale di Venezia del 1972 con l’opera Piano spaziale S4/71, collocata nel portico di Palazzo Ducale.
Sempre nel 1972 Brook espone alla Galleria Christian Stein di Torino con la presentazione di Giulio Carlo Argan e alla Galleria L’Argentario di Trento con un testo di Enrico Crispolti.
Nel 1973 una sua personale viene presentata alla Galleria Arte Contacto di Caracas.
Tra 1973 e 1974, sulla base di un modulo variabile in acrilico e metallo, costruisce la vasta superficie del soffitto per il nuovo edificio del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni all’Eur di Roma.
Nel 1974 per iniziativa del Comune di Roma, con la presentazione di Italo Mussa, espone in piazza Margana, tre grandi sculture in acciaio mobili nelle quali compare per la prima volta il motivo della nuvola in gabbia che allude a quegli anni travagliati dal terrorismo e in America Latina dalle dittature militari.
Nel 1975 espone cinque grandi opere alla IX Rassegna Internazionale d’Arte di Acireale.
Nel 1976 insieme a Jesus Rafael Soto ed Estuardo Maldonado partecipa all’Expo di Bari con la mostra Omaggio all’America Latina.
Alla Quadriennale di Roma del 1977 Brook espone cinque grandi opere di Nuvole in gabbia. Nello stesso anno partecipa alla rassegna Scultori e artigiani in centro storico, organizzata dal Comune di Pietrasanta contro il golpe militare in Cile del 1973.
Nel 1978 è la volta della personale nel Padiglione Verde dell’Union des Banques Suisses di Zurigo.
Tra il 1978 e il 1979 realizza una grande scultura mobile, Figura spaziale T/E 45 78-79, di oltre 800 kg. di acciaio, che prima di essere sistemata sul laghetto del nuovo palazzo delle Assicurazioni Tirrena di Roma, viene esposta all’aperto di fronte allo Studio S Arte contemporanea a cura di Giovanna Dalla Chiesa.
Nel 1979 Elverio Maurizi cura l’esposizione antologica di Brook, Macchine cosmologiche a misura d’uomo, nel Complesso monumentale di San Paolo a Macerata.
Nel 1980 mostra personale alla Galleria La Virgola di Fabriano.
Nel periodo 1980-81 esegue otto grandi vetrate e la fontana Tevere, in marmo di Carrara, per la sede del Ministero degli Interni di via G. Lanza a Roma.
Nel 1982 si tiene la mostra Brook/sculture e disegni alla Galleria Incontri d’Arte di Roma, in cui il poeta Carlo Villa pubblica tre poesie dedicate alla sua opera.
Alla fine del 1983, insieme a Roca-Rey, Maldonado e Montealegre, Brook partecipa alla mostra Quatres artistes Latino-Américains en Italie, a cura di Giulio Carlo Argan, all’Éspace Latino-Américain di Parigi.
Nel 1986 alla mostra Arte contemporanea latinoamericana/Giovani e Maestri, organizzata all’Istituto Italo Latinoamericano di Roma, l’opera di Brook è presentata dallo scrittore Jorge Amado. Lo stesso anno presenta alla Biennale di Barcellona tre grandi sculture all’aperto in acciaio e nel dicembre dello stesso anno viene invitato alla II Biennale dell’Avana, a Cuba. In questi anni Brook si dedica anche al calco della mano di Borges. Nello stesso anno si tiene la personale all’Éspace Latino-Américain di Parigi, presentata da Enzo Bilardello e introdotta dalla poesia di Borges, Nubes, dedicata all’opera di Brook nel novembre 1985.
Nel 1990 l’esposizione antologica al Museo de Arte Moderno di Buenos Aires viene introdotta da Giulio Carlo Argan e da un testo di Simonetta Lux.
Nel 1991, nel quadro della mostra Presenze –artisti stranieri contemporanei in Italia, espone due grandi sculture in acciaio nella piazzetta della Loggia di Spello.
Nello stesso periodo per due abitazioni private di Roma scolpisce un bassorilievo in peperino per un caminetto e una fontana in marmo di Carrara, verde Alpi e travertino.
Nel 1992 la personale alla Galleria Rotta di Genova, a cura di Pierre Restany, presenta una serie di nuvole in marmo.
Nel 1993 si aggiudica il concorso, previsto dalla Legge del 2% e bandito dal Ministero di Grazia e Giustizia, per l’arredo urbano dell’area del carcere di Civitavecchia, per la quale realizza la scultura Nuvola sdraiata in granito e onice, alta più di due metri. Partecipa alla II Biennale Internazionale di Scultura di Toyamura (Giappone), dove giunge fra i trenta artisti finalisti.
In occasione della IV Rassegna Internazionale di Scultura all’aperto La pietra e il mare di Riccione (1994) realizza il monumento Nuvola astronomica, alto più di quattro metri.
Al Premio Sulmona del 1994 riceve una menzione speciale. Partecipa anche al Premio Internazionale di Scultura Gioia Lazzarini di Pietrasanta.
Nel 1995 lo scrittore Luigi Malerba introduce la personale di Brook alla Galleria L’Isola di Roma.
Nel 1995, a vent’anni dalla mostra di Piazza Margana, il Comune di Roma, invita gli artisti che avevano fatto parte del progetto a esporre nuove opere nei giardini dell’Euro Garden di Roma, con una presentazione di Athos De Luca. Sempre nel 1995 viene invitato di nuovo al Premio Sulmona, alla Biennale di Toyamura e al XLI Premio Michetti.
Nel 1996 vince il concorso indetto dal Ministero dei Trasporti con un bassorilievo di oltre trenta metri, Nascita della ruota, da sistemare nella nuova sede della Motorizzazione civile di Roma.
Nello stesso anno viene invitato alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara con tre opere in marmo e onice.
Nel 1997 per la città di Santo Tirso in Portogallo realizza il monumento all’aperto in granito Nuvola di Santo Tirso, alto quasi cinque metri. Nello stesso anno vince il concorso internazionale del Ministero di Grazia e Giustizia per una fontana in travertino, Il tempo della memoria da sistemarsi dinnanzi alla casa circondariale di Terni, ed esegue due grandi bassorilievi in bronzo, L’uomo e l’energia e L’uomo nello spazio, per la sede dell’Ente Nazionale dell’Energia Elettrica Argentino (ENRE) di Buenos Aires.
Per la stazione della metropolitana di Roma, Repubblica, realizza nel 1999 un mosaico di dodici metri, Nuvola –cometa, all’interno del progetto ideato da Piero Dorazio.
Nello stesso 1999 trascorre un periodo in Corea del Sud, nella città di Pu Yo, dove scolpisce il monumento Arco della Pace in granito, nel quadro del I Simposio Internazionale di Scultura.
Nel 2000 si tiene la personale alla Galleria Van Eyck di Buenos Aires, con la prefazione in catalogo di Daniela Fonti.
Nel 2001 espone alcuni gioielli nella rassegna di Macerata Immaginazione Aurea, curata da Enrico Crispolti. Sempre nel 2001 Brook presenta al Centro Cultural Borges di Buenos Aires una serie di collages su carta, Nubes de color, introdotta da Crispolti e dal poeta Elio Pecora che nel 2004 verrà presentata anche a Bruxelles.
Nel 2002 partecipa alla mostra La città e le nuvole. Italia Argentina nell’ambito del LIII Premio Michetti con tre opere in marmo e onice.
Nel 2004 si aggiudica il concorso del Ministero di Grazia e Giustizia per un monumento a Perugia, Nuvola con architettura.
Nel 2008 per iniziativa di María Kodama Borges, realizza il Monumento a Jorge Luis Borges per il Jardim do Arco do Cego di Lisbona in granito, che verrà inaugurato da José Saramago.
Ancora nel 2008 realizza per il Parco di sculture di Brufa in Umbria la Nuvola di Brufa, un’opera in acciaio corten e acciaio lucidato mobile, alta nove metri. L’inaugurazione della scultura è accompagnata da un’esposizione antologica presentata da Enrico Crispolti.
Nel 2009 la Galleria Arte e Pensieri di Roma presenta la mostra Un coro di nuvole, introdotta da una poesia di Bruno Aller dedicata all’opera di Brook.